lunedì 30 aprile 2012

Samsung Galaxy S3: rumors e ultime indiscrezioni


Il Galaxy S3, l'atteso nuovo smartphone che Samsung presenterà il 3 Maggio a Londra, avrà nel motore un nuovo processore quad core con velocità di clock a 1,4 GHz, sviluppato su architettura Arm Cortex A9 e prodotto con tecnologia di processo a 32 nanometri dallo stesso chaebol coreano. La notizia è ufficiale e il nuovo chip - denominato Exynos 4 Quad - andrà ad equipaggiare anche i modelli di tablet (Samsung Galaxy Tab in primis) di fascia alta, promettendo un significativo salto prestazionale in avanti rispetto ai precedenti processori a 45 nm a doppio cervello.

Il debutto di Exynos 4, conferma in una nota il colosso asiatico, è previsto con il nuovo smartphone Galaxy S3 e per questo apparecchio i portavoce della compagnia hanno già speso parole importanti proprio in virtù della nuova Cpu integrata a bordo, "elemento cruciale per assicurare agli utenti mobili un'esperienza di computing simile a quella offerta dai tradizionali pc".

Le capacità multi tasking del nuovo telefonino, in tal senso, si annunciano come uno dei punti di forza del dispositivo al cospetto dell'attuale iPhone 4S e dell'iPhone 5, il melafonino di quinta generazione atteso a cavallo dell'estate.

Il Galaxy S3, sfruttando il chip Exynos 4 Quad, dovrebbe infatti assicurare funzionalità video in alta definizione in standard 1080p con una velocità di decodifica hardware di 30 frame per secondo (che farà il paio con un'interfaccia di connessione Hdmi 1.4) e consumi di energia inferiori del 20% e capacità di elaborazione doppie rispetto ai precedenti processori dual core (verso i quali il componente è "pin-to-pin" compatibile, peculiarità che eviterà ai produttori di smartphone e tablet terzi di non dover re ingegnerizzare lo chassis dei rispetti device).

Per quanto riguarda il display, un’immagine pubblicata da un anonimo su Internet mostrerebbe il nuovo Samsung Galaxy S3 dotato di un display da ben 4,8 pollici di diagonale.

A queste conclusioni si è giunti considerando che il telefonino sia lungo 130 mm secondo quanto rivelato dalla fonte che ha postato l’immagine. Facendo quindi qualche calcolo considerando il rapporto tra altezza e larghezza, si è giunti alla conclusione che il Galaxy S3 abbia  un display da 4,8 pollici.
Se tutto ciò sia vero o si tratti della solita burla di qualche internauta, non ci vorrà molto per scoprirlo. All’evento del 3 maggio mancano davvero pochi giorni e in quell’occasione Samsung toglierà finalmente i veli al suo ultimo super smartphone.

Tra i vari rumors circolati in rete in queste ultime ore, dunque il Samsung Galaxy S3 avrà il sistema operativo Android 4.0 Ice Cream Sandwich, la connessione HSPA+ (21Mbps/5.76Mbps), fotocamera da 8 megapixel con flash a LED, display da 4.8 pollici Super AMOLED e processore da 1.5GHz quad core.

Tra le conferme giunea in questi giorni  il nome dello smartphone. Confermando le supposizioni, su Samsung Kies e dalle dichiarazioni del vicepresidente Robert Yi è stato reso noto che il nome sarà Samsung Galaxy S3. Per scoprire finalmente la verità sul nuovo gioiellino Samsung,  l'appuntamento dunque è per giovedì 3 maggior ore 20 italiane!

venerdì 27 aprile 2012

La compatta che descrive le foto

Uno studente della New York University realizza un prototipo capace di tradurre a parole quello che viene immortalato dall'obiettivo fotografico. Grazie ad una piattaforma Linux, con il supporto degli utenti del servizio Mechanical Turk di Amazon

Roma - È la nuova frontiera della fotografia, privata della sua fondamentale caratteristica. Al posto delle classiche immagini da conservare nell'album dei ricordi, una descrizione stampata di quello che è finito nell'obiettivo del fotografo. Praticamente una curiosa macchina compatta che descrive come in un libro ciò che viene immortalato.

Descriptive Camera è il prototipo realizzato alla New York University dal programmatore/fotografo Matt Richardson, funzionante come una Polaroid per amanti del linguaggio. Il suo funzionamento? È stato lo stesso Richardson a spiegarlo sul suo blog, partito dalla piattaforma Linux BeagleBone e una semplice webcam USB.

In sostanza, la compatta invia la fotografia al servizio di Amazon Mechanical Turk, dove gli esseri umani sono in grado di eseguire operazioni impossibili per una macchina. Premuto il classico pulsante per lo scatto, Descriptive Camera delega agli utenti della piattaforma del retailer il compito di tradurre a parole le immagini contenute nella foto.

"I risultati vengono restituiti nel giro di 6 minuti - ha spiegato Richardson sul suo blog - a volte anche in 3. La stampante termica fornisce il testo così come accade nelle Polaroid".

C'è chi ha subito ipotizzato un uso sociale del prototipo, che potrebbe risultare utilissimo per persone affette da determinati disturbi della vista.

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giovedì 26 aprile 2012

Oracle, Google e le email galeotte


Ancora messaggi riservati al processo tecnologico del secolo, ancora manager Google messi sotto torchio. E in attesa di Eric Schmidt, l'ufficio brevetti fornisce a Oracle un'arma in più

Era già toccato a Larry Page, ora tocca anche a Andy Rubin: il manager Google responsabile del progetto Android viene messo sotto torchio dagli avvocati di Oracle, con le email riservate scambiate ai piani alti di Mountain View a fare ancora una volta da elemento cardine del processo per il copyright di Java.

I messaggi mostrati in aula evidenziano la discussione interna a Google avvenuta tra il 2005 e il 2006, con Rubin apparentemente consapevole della necessità di stringere una partnership con Sun, trovare una soluzione alternativa (virtual machine Microsoft per far funzionare Java su Android) o comunque "usare Java in ogni caso e difendere la nostra decisione, forse facendoci dei nemici lungo la strada".

Google era insomma sin troppo consapevole della necessità di ottenere una licenza per integrare Java sul suo OS mobile, ha spiegato l'avvocato dell'accusa, e il tono generale delle email presentate dimostrerebbe la palese, deliberata violazione della legge decisa e messa in atto da Google per il bene del suo business.
Di particolare interesse sarà poi assistere alla prossima testimonianza programmata nel campo di Google, quella dell'ex-CEO (e ora presidente esecutivo) Eric Schmidt che prima di approdare a Mountain View aveva lavorato come CTO presso Sun per 10 anni.

Presto nel processo si passerà a trattare i brevetti registrati da Sun e ora di proprietà di Oracle, e a tale riguardo l'USPTO ha (involontariamente) fornito una nuova arma di offesa a Oracle riammettendo un brevetto precedentemente giudicato non valido.

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martedì 24 aprile 2012

Vecchio e nuovo, iPad a confronto

Abbiamo vauto ormai modo di testare il nuovo iPad e di mettere (letteralmente) le mani sul Retina Display da 10 pollici. Ecco un confronto tra i due Ipad

Lo schermo prima di tutto

Partiamo subito parlando di quest'ultimo (ovvero dal Retina Display) per un motivo ben preciso: lo schermo è la prima cosa che ci si trova di fronte quando si maneggia un tablet e l'elevata risoluzione è ciò che più colpisce del nuovo iPad. Un tablet è un oggetto "tutto schermo" e ogni cosa che si fa su di un tablet la si fa interagendo con esso: chi minimizza l'importanza dello schermo sottovaluta il valore aggiunto che può avere un simile display, anche se questa cosa non vale in senso assoluto (in particolare non vale per chi ha delle necessita molto specifiche su certe caratteristiche o determinati software).

In ogni caso, parlando di dati oggettivi che vanno al di là delle sensazioni personali, Displaymate ha fatto un'analisi molto dettagliata delle tecnologia che sta dietro il Retina Display, analisi dalla quale emergere una gamma cromatica in grado di sovrapporsi quasi completamente all'area standard: un enorme passo in avanti rispetto all'iPad precedente e anche rispetto al Retina Display dell'iPhone (che ricoprono solo i 2/3 dell'area standard) anche se, sotto questo aspetto, la tecnologia AM-TFT (Active Matrix Thin Film Transistors) rimane ancora inferiore a quella di alcuni display Super AMOLED. La migliore resa cromatica è evidente mettendo a confronto, l'una di fianco all'altra, le diverse generazioni di iPad, e si nota soprattutto sulle sfumature del blu e del rosso: a cercare un difetto per quanto riguarda questo aspetto, i colori sul nuovo iPad appaiono leggermente più freddi, probabilmente proprio per la maggiore resa del blu.
Batteria XL
Oltre alla gamma cromatica, il Retina Display del nuovo iPad si distingue anche per la brillantezza dei colori, brillantezza assicurata da una retro-illuminazione molto più potente rispetto a quella dell'iPad precedente (7 watt attuali contro i 3 scarsi di iPad 2). Se si considera anche la maggiore potenza del comparto grafico, indispensabile per gestire un numero così elevato di pixel, ecco un altro punto chiave dell'architettura del nuovo iPad: la batteria. Per assicurare la stessa autonomia del modello precedente, la capacità della batteria è stata aumentata del 70 per cento, con conseguente incremento dei tempi necessari per una ricarica completa. Inoltre i maggiori consumi elettrici generano inevitabilmente una maggiore quantità di calore, con conseguenti lamentele relative a problemi di surriscaldamento.

Venendo alla prova pratica, l'autonomia è grossomodo identica a quella di iPad 2 ma, di contro, la ricarica completa della batteria richiede molto più tempo rispetto a prima; inoltre i 50 grammi di peso in più dovuti alla maggiore dimensione della batteria, sebbene costituiscano solo una piccola percentuale dei 662 grammi totali, si sentono. Viceversa non si riscontrano grossi problemi relativi al surriscaldamento di cui tanto si parla: è vero che il nuovo iPad scalda di più, ma solo quando si chiede grande potenza di calcolo ai quattro core della GPU (quindi, tipicamente, utilizzando gli immancabili giochi 3D in alta risoluzione, come Infinity Blade II oppure Real Racing 2); con un normale utilizzo il riscaldamento del nuovo iPad non genera alcun problema e, sebbene sia maggiore rispetto a quello del modello precedente, pare che sia in linea con quello degli altri tablet presenti sul mercato.

La CPU
Parlando della potenza di calcolo arriviamo a parlare del processore integrato nel nuovo iPad. L'Apple A5X è fondamentalmente un processore Apple A5 con un comparto grafico potenziato. La CPU è sempre basata su architettura ARM Cortex A9 e le sue prestazioni sono grossomodo identiche a quelle dell'Apple A5 montato da iPad 2. La differenza la fanno la RAM integrata (che è pari ad 1GB, il doppio rispetto al passato) e il comparto grafico, che vede l'integrazione di due GPU dual core di nuova generazione, per un totale di quattro core complessivi. La nuova GPU non è solo in grado di gestire il quadruplo dei pixel, ma riesce anche ad assicurare prestazioni grafiche doppie rispetto al modello precedente. Al di là dei raffronti numerici con altri processori (confronti che lasciano il tempo che trovano visto che poi il dispositivo va visto nella sua globalità, e non limitatamente alla forza bruta di uno dei suoi elementi) le migliori prestazioni sono ben evidenti: nonostante iOS 5.1 sia già fluido di suo anche sui precedenti modelli iPad, il nuovo iPad offre una sensazione di fluidità ancora migliore, e la differenza si nota sia nell'utilizzo delle applicazioni di grafica e video, sia in altre applicazioni come iBooks.

Ancora schermo

Con quest'ultimo richiamo torniamo inevitabilmente a parlare di display. Se due anni fa il confronto di utilizzo tra iPhone e iPad faceva emergere indiscutibilmente il vantaggio di avere sottomano (con lo stesso OS e applicazioni simili) uno schermo di dimensioni generose, l'anno scorso il confronto dell'iPad con il Retina Display dell'iPhone 4 offriva indicazioni contrapposte: da un lato c'era il vantaggio della maggiore dimensione dello schermo, ma dall'altro si notava chiaramente la differenza densità di pixel tra i due display. Ora che anche iPad offre il Retina Display, il confronto diventa inevitabile quando si torna a lavorare sul monitor di un normale computer: dopo aver passato un po' di tempo con iPad (anche solo mezz'ora) i pixel dei normali monitor diventano subito evidenti e solo i display ad alta risoluzione di alcuni portatili (come i 15" in fullHD) riescono, in parte, a reggere il paragone.

Se in certe situazioni una definizione così elevata si potrebbe notare solo in parte (per esempio con gli ingrandimenti delle foto), quando si parla di "testo" la differenza è molto più marcata: che si tratti di un libro o una pagina Web, la definizione dei font sullo schermo del nuovo iPad rende la lettura molto piacevole. È vero che un display e-Ink, per la sua "similitudine" con la carta e la mancanza di retro-illuminazione, rappresenta ancora l'alternativa migliore per una lettura intensiva, ma visto che stiamo parlando di un tablet (e non di un e-reader) lo schermo di iPad offre una maggiore versatilità e la definizione del Retina Display offre comunque diversi vantaggi anche per la lettura di testi.

La fotocamera
Per concludere (o quasi) il discorso hardware, arriviamo alla fotocamera. Premesso che difficilmente la fotocamera sarà uno degli elementi più importanti delle specifiche di un tablet (se non per il fatto di avere quantomeno la possibilità di effettuare una videochiamata), il nuovo iPad permette di scattare immagini di qualità decisamente migliori rispetto al precedente. Al di là della risoluzione da 5 megapixel, Apple ha montato un'ottica a 5 elementi di dimensione maggiore, che unitamente al sensore retroilluminato, a al filtro infrarossi, assicurano una discreta qualità dello scatto anche in condizioni di bassa luminosità. Tra le altre novità: la stabilizzazione automatica, il riconoscimento automatico fino a 10 volti e la possibilità di registrare video fullHD, video che successivamente può essere elaborato direttamente nella nuova versione di iMovie per iOS, una nuova versione che, oltre al montaggio tradizionale con la classica timeline, permette di realizzare una sorta di filmato breve simile ad un trailer cinematografico, con modelli e linee guida pre-imposta

Il software
Anche Gargeband è stato aggiornato con l'aggiunta degli strumenti ad arco, la possibilità di eseguire jam session tra più dispositivi e molti altri dettagli, ma la vera novità in grado di sfruttare anche il nuovo display è iPhoto per iOS. iPhoto consente di fare dell'editing non distruttivo sulle foto della propria libreria utilizzando strumenti semplici, al pari di quanto offerto dall'omologa versione per Mac, anche se i due software non sono identici in tutto e per tutto: la versione iOS manca di diverse funzioni presenti su Mac (in particolare tutto ciò che riguarda la gestione della libreria in base a diversi criteri) ma di contro offre anche qualcosa di più. Una delle funzioni più interessanti della versione iOS è quella che permette di creare dei "diari fotografici", una sorta di mosaico delle proprie foto dove aggiungere note, didascalie, date, riferimenti geografici ecc. Il risultato, oltre che essere importato sul computer o avviato come presentazione, può essere facilmente condiviso sul web attraverso iCloud, così da mostrarlo ai propri amici. iPhoto per iOS consente inoltre di abilitare la funzione di Photo Beaming, ovvero la possibilità di trasferire automaticamente (tramite WiFi o Bluetooth) le proprie foto tra i vari dispositivi iOS: è possibile scattare una foto a 8 Mpixel con iPhone 4S, ritrovarsela istantaneamente suiPad per una rielaborazione più agevole e, in modo altrettanto automatico, vedere il risultato dell'elaborazione sull'iPhone che aveva scattato la foto originale.

iPhoto per iOS
Sky Gamblers: Air Supremacy

Continuando a parlare di software, giochi come Infinity Blade II e Real Racing 2 sono stati già ottimizzati per il Retina Display e mettono in luce la potenza della GPU quad-core con grafica 3D che gira a risoluzione superiore al fullHD, con risultati paragonabili (se non superiori) a certe console casalinghe. Volendo continuare a parlare di giochi si potrebbe accennare anche a Sky Gamblers: Air Supremacy, ma il Retina Display non serve solo per giocare: tra le applicazioni educative già adattate al nuovo schermo vanno sicuramente menzionate Solar Walk (un viaggio virtuale attraverso il sistema solare) e Star Walk (che permette di osservare le stelle in realtà aumentata), mentre tra le applicazioni grafiche che hanno da subito abbracciato la risoluzione del nuovo iPad ritroviamo SketchBook Pro di Autodesk.
Il dilemma dell'aggiornamento
A valle di tutto ciò, in molti si staranno chiedendo se valga la pena cambiare il vecchio iPad con il nuovo. Premesso che ognuno può fare valutazioni personali in relazione alle proprie esigenze, sicuramente va considerato che lo sforzo di Apple nella realizzazione di questo nuovo iPad è orientato quasi esclusivamente in direzione del Retina Display, tant'è che la risoluzione quadruplicata ha richiesto una GPU molto più performante e una batteria maggiorata che potesse assicurare la stessa autonomia del modello precedente. Gli altri miglioramenti riguardano la fotocamera e la velocità di trasferimento dati sulla rete cellulare: è vero che la connettività 4G LTE è supportata solo sulle reti di alcuni operatori USA e canadesi, ma è anche vero che il nuovo iPad supporta HSPA+ e DC-HSDPA (Dual Cell HSDPA) consentendo di raggiungere velocità maggiori di iPad 2 anche sulle reti nostrane.
Detto questo, nonostante l'impatto visivo del Retina display sia notevole, se non siete soliti girare con un tablet da 10 pollici per fare foto o girare filmati, e la lettura non è l'utilizzo principale che pensate di fare del tablet, iPad 2 rimane tutt'ora una macchina più che valida e probabilmente non vale la pena di effettuare il cambio: meglio attendere la prossima generazione che, verosimilmente, dovrebbe portare una nuova architettura anche a livello di CPU. Se invece avete un iPad del 2010, il passaggio al nuovo modello offre molti più vantaggi: oltre al display ad alta risoluzione, si otterrebbe un notevole incremento di prestazioni, la doppia fotocamera (completamente assente sul primo modello), nonché la possibilità di installare alcuni software che il primo iPad non digerisce. Per i più indecisi, il punto cruciale per la decisione finale potrebbe essere l'uscita di iOS6, ma non è facile adesso prendere una decisione basata su questo aspetto.

Finora Apple ha sempre supportato i device iOS con almeno 3 major release del proprio sistema mobile: a titolo di esempio, iPhone 3GS è stato lanciato nel 2009 con iOS3, è stato aggiornato nel 2010 con iOS4, e ancora oggi (2012) è supportato da iOS5; sebbene non ci sia nulla di certo, potremmo facilmente pronosticare che iOS6 verrà rilasciato in concomitanza della presentazione del prossimo iPhone (tra circa sei mesi) e che funzionerà su iPhone 4 ma non più sul 3GS. Per l'iPad del 2010 però è più difficile fare una previsione, perché il primo modello è arrivato a metà strada tra iOS3 e iOS4 e ufficialmente è già passato per 3 release di sistema.
Se è vero che il primo iPad monta lo stesso processore di iPhone 4 (ovvero un SoC Apple A4) è anche vero che la RAM del primo iPad è la metà di quella dell'iPhone (256MB contro 512MB) quindi non possiamo dare nulla per scontato. Rimandare la scelta nei mesi di settembre/ottobre significherebbe arrivare a ridosso delle indiscrezioni dell'iPad successivo (e magari anche del fantomatico iPad nano da 8 pollici), indiscrezioni che complicherebbero ulteriormente la decisione. Chi ha un iPad del 2010, e lo usa intensamente, probabilmente trarrebbe molti vantaggi da un update immediato senza rimanere nell'indecisione di iOS6; chi invece utilizza iPad in modo limitato può permettersi di attendere, ed eventualmente di affrontare qualche mese con una versione di iOS non aggiornata, in attesa dell'uscita del modello 2013.

Conclusioni
In definitiva il nuovo iPad rappresenta un passo in avanti significativo nella definizione dei confini di questo emrcato emergente. Uno schermo con questa definizione mantiene iPad ai vertici della categoria, soprattutto considerando che la chiusura dell'ecosistema Apple è in grado di assicurare che tutte (o quasi) le applicazioni presenti sull'App Store sfrutteranno a dovere ogni pixel del Retina Display. Chi non ha ancora un tablet, o chi ne utilizza uno già datato, può guardare al nuovo arrivato come ad buon un acquisto; per chi invece possiede già iPad 2, se riesce a resistere ai vantaggi del nuovo schermo, il consiglio è quello di attendere gli ulteriori sviluppi derivanti da un futuro cambio di architettura atteso verosimilmente nella prossima generazione 2013.

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lunedì 23 aprile 2012

Nikon e Samsung, scatti senza fili

Nikon D3200 e Samsung serie NX. Reflex e mirrorless capaci di connettersi con smartphone e tablet, ma anche di caricare contenuti direttamente online
Roma - Con la nuova D3200 Nikon sta provando a rendere la fotografia reflex digitale accessibile a tutti. La parola d'ordine è "facilità d'uso", perché un carattere troppo complicato potrebbe spaventare il principiante, ma l'azienda nipponica propone anche sfiziosi extra pensando ad un'alleanza con i modaioli dispositivi mobile e alla condivisione istantanea sui social network.

La piccola reflex entry-level, venduta ad un prezzo inferiore a 700 euro, si presenta con nuovo sensore CMOS da 24,2 megapixel, nuovo processore EXPEED 3, sensibilità massima di 12800 ISO, autofocus da 11 punti e possibilità di registrare filmati in Full-HD.

La modalità guida mostra all'utente l'intero processo, passo dopo passo, e il tutto è controllabile dal display LCD da 3 pollici e 921.000 punti. È inoltre possibile ridimensionare le immagini, aggiungere effetti e ritocchi al volo, direttamente sulla camera. Proprio come accade con le utility di editing in campo smartphone.
A proposito di smartphone, la D3200 propone un modulo WiFi aggiuntivo da 50 euro (Nikon WU-1a) che permette di trasferire le immagini in un dispositivo Android, per eseguire un backup in mobilità. Scaricando l'app "Wireless Mobile Adapter Utility" sarà perfino possibile controllare in remoto la fotocamera e visualizzare un'anteprima dello foto sul terminale Android, invece di affidarsi all'auto-scatto.

Anche la novità più stuzzicante delle nuove Samsung NX è rappresentata dal modulo WiFi. In questo caso di parla di mirrorless con tecnologia wireless integrata, che possono condividere foto e filmati direttamente su SkyDrive, Facebook, Picasa, YouTube e Photobucket.

La NX20  lavora con display AMOLED da 3 pollici, mirino elettronico e flash pop-up. La NX210 rinuncia a flash integrato e mirino, come la più compatta NX1000 Tutte le macchine utilizzano un sensore APS-C CMOS da 20,3 megapixel, gestiscono sensibilità comprese tra 100 e 12800 ISO, e possono registrare video a 1080p.

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venerdì 20 aprile 2012

OpenFlow, Google reinventa la (sua) rete


Mountain View rivela di aver adottato e implementato un nuovo protocollo di rete teso a ottimizzare la gestione del traffico e lo sfruttamento reale dell'infrastruttura

Roma - Si chiama OpenFlow ed è un protocollo di comunicazione open source di nuova concezione, ideato con l'obiettivo di ottimizzare lo sfruttamento dell'infrastruttura di rete. Nel corso degli ultimi due anni, Google ha lavorato per implementare la tecnologia sul suo network, con risultati (a suo dire) notevoli.

Il principio alla base di OpenFlow è la separazione del software di controllo del traffico dai router e dagli switch "fisici" attraverso cui passano i pacchetti di dati, una infrastruttura anche nota come "software defined networking" o SDN.

Liberatisi dalla costrizione dei punti di controllo della rete progettati e programmati a scatola chiusa, una rete SDN è in teoria più sicura, affidabile e facile da gestire: "puoi usare tutti gli strumenti informatici per lo sviluppo software e la cosa rende più veloce lo sviluppo di software di maggiore qualità", spiega il Google Fellow Urs Holzle, responsabile del progetto di implementazione SDN di Mountain View chiamato "G-Scale Network".

 Per quanto riguarda l'ottimizzazione dello sfruttamento delle risorse di rete, grazie a SDN Google sostiene di poter arrivare ben presto all'utilizzo del 100 per cento dell'infrastruttura contro il 40 per cento che l'industria considera la norma. Valutati i vantaggi di SDN, appare evidente come Google non sia la sola azienda a spingere sull'implementazione di reti telematiche SDN.

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giovedì 19 aprile 2012

Oakley, realtà aumentata per sportivi


Non solo Project Glass. Il wearable computing farà tendenza nei prossimi anni, dicono gli analisti. E intanto Google incassa brevetti per i suoi occhiali


Roma - Project Glass di Google? Stiamo lavorando a qualcosa del genere già dal 1997, dice il CEO di Oakley Colin Baden: il noto marchio di ottiche per lo sport (acquisito da Luxottica nel 2007 per 2,1 miliardi di dollari) sostiene di essere impegnato a battere Mountain View sul tempo con i suoi occhiali da realtà aumentata.

Oakley già commercializza prodotti che uniscono tecnologie hi-tech alle ottiche per l'uso in contesti sportivi (Thump per l'ascolto di MP3, Rokr con connettività Bluetooth), ma da qui a raggiungere i risultati mostrati dal famigerato video di Google di tempo ce ne vuole ancora parecchio.

Nondimeno gli occhiali aumentati sono in sviluppo, e naturalmente Oakley destinerà il prodotto - se e quando comparirà sul mercato - prima al suo mercato di riferimento cioè lo sport e gli atleti. Tecnologia aumentata a parte, il vantaggio principale su Google è l'expertise della società nella realizzazione di occhiali che le persone sono disposte a indossare per il gusto di farlo.

 Dopotutto il "wearable computing" sarà un fenomeno importante nei prossimi anni, dicono gli analisti di Forrester Research, e il mercato vedrà più o meno la stessa "guerra di piattaforme" che si combatte oggi nel mondo mobile con Apple, Google, Microsoft, Facebook e Amazon impegnate a darsi battaglia per conquistare il favore e (soprattutto) i quattrini degli utenti.

Qualche che sia il futuro dei gadget hi-tech indossabili, Google si porta avanti e incassa tre brevetti tre inerenti i suoi occhialini di realtà aumentata: ci sono gli "occhiali multi-uso con interfaccia umana integrata" intravisti nel video di presentazione di Project Glass, e poi c'è anche un brevetto che descrive un "display cellulare" che si integra con un paio di occhiali preesistente.

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mercoledì 18 aprile 2012

Techmania.biz: In Australia, quel 4G su iPad resta di troppo



Salta l'accordo tra Cupertino e l'antitrust australiano: il vizio è ora nel nome del nuovo iPad e nel riferimento ad una connessione impossibile nel paese dei canguri

Roma - Non sono andate a buon fine le negoziazioni tra Apple e l'Australian Competition and Consumer Commission (ACCC): nonostante l'impegno di Cupertino a contattare e rimborsare gli utenti traviati dalla pubblicità del nuovo iPad, dunque, prosegue il procedimento legale.

L' autorità antitrust australiana accusava Apple di violazione della normativa nazionale in materia di tutela dei consumatori e, nel dettaglio, di pubblicità ingannevole relativamente all'advertising collegato ad "iPad con Wifi+4G" che suggeriva l'idea che il dispositivo si potesse connettere alla Rete mobile 4G australiana, cosa che invece è impossibile a causa della diversa parte dello spettro a cui questa opera (1800MHz) rispetto a quella cui è destinata a connettersi la tavoletta Apple (700MHz e 2100MHz).

Il problema sembra ora essere legato specificatamente al nome del modello "New iPad WiFi+4G", che ACCC vorrebbe cambiato.
Per risolvere la questione e prepararsi al processo Apple ha chiesto tempo e che l'udienza programmata per il prossimo 2 maggio venga rinviata.


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martedì 17 aprile 2012

Techmania OFFERTE PER TUTTI I GUSTI


 Smartphone, tablet, notebook, stampanti, videocamere, console:anche questo mese Techmania propone offerte per tutte le esigenze e per tutte le tasche.

Per quanto riguarda la telefonia fari puntati sul Samsung Galaxy SII, Techmania lo propone all’incredibile prezzo di 399 euro in tre differenti colorazioni (bianco, nero e rosa).

Non meno allettante l’offerta per l’Iphone 4 S, in offerta a 579 euro per la capacità 16 gb.Occorrono rispettivamente 100 e 200 euro in più per il 32 e il 64 gb.
Occhio al prezzo del Samsung Ace che può essere tuo con soli 179 euro.
Grandi occasioni anche per i tablet: si va dal nuovo Ipad 16 gb a 579 euro (disponibile anche da 32 e 64 gb) al Tablet Mac a 79 euro.

Techmania per questo mese ha lanciato in offerta anche il Notebook HP 635:ram da 2gb, hd da 320 gb,lettore dvd e processore AMD E-Series 1.6 Ghz a soli 284 euro.

La gamma delle offerte è arricchita dalle proposte per stampanti (la multifunzione Samsung 4623F a 99 euro), videocamere (la HMA-TA20 Panasonic a 99 euro) e console (la nuova PS Vita a 199 euro).

Ce n’è davvero per tutti i gusti, non ti resta che scegliere!. 



visita il nostro sito: http://techmania.biz/default.php?cod=news&id=335

Apple, tutte le indiscrezioni in Rete: iPhone 5, i nuovi Mac e un mini-iPad


Sul web si rincorrono le voci sui prossimi prodotti di Cupertino. Tra informazioni più o meno attendibili, ecco cosa ci si potrebbe aspettare dalle prossime generazioni di smartphone e computer della mela. Mentre prende sempre più corpo la possibilità di un nuovo tablet in formato ridotto e di un ingresso nel mondo delle tv 
ALLA FINE degli anni ottanta, durante la sua avventura in NeXT Computer, Steve Jobs aveva appeso nel suo ufficio un vecchio poster di propaganda militare: nell'immagine, una nave della seconda guerra mondiale che colava a picco; appena sopra, il motto "Loose lips sink ships", le lingue lunghe affondano le navi. Come dire: amici di NeXT, meglio tenere la bocca chiusa.
È anche da questa sua ossessione per la segretezza, probabilmente, che oggi scaturisce il fascino delle tecnologie Apple: quell'assoluto alone di mistero che, negli anni, ha permeato lo sviluppo di ogni prodotto della Mela. E che ha ormai dato vita a un singolare sport mediatico su Internet, con giornalisti e appassionati impegnati a commentare ogni singolo rumor sulle novità Apple.

Oggi le loose lips della Rete parlano di nuovi iMac con risoluzione raddoppiata, di iPad in formato ridotto e di iPhone con riconoscimento facciale. Senza dimenticare la grande promessa della futura iTV, per la quale si ipotizza una natura assai più evoluta di quella di un normale televisore HD. Tutte indiscrezioni - con vari livelli di credibilità - che prendono forma mentre si avvicina la data di lancio di ciascun nuovo gadget.

Il battesimo dell'iMac. Tra le voci più realistiche, i 'rumoristi' online si rimpallano in questi giorni le presunte specifiche del nuovo iMac, che si avvia a un aggiornamento della linea intorno al prossimo giugno. Dal punto di vista tecnologico sembra ormai assodata l'introduzione dei processori i5 e i7 Ivy Bridge, che verranno commercializzati a breve da Intel.

Per il resto, le promesse sono soprattutto estetiche. L'innovazione chiave sarà una nuova linea dello chassis, ancora più compatto e sottile rispetto al modello attuale, oltre all'inclusione di un vetro antiriflesso per lo schermo, prodotto dalla G-Tech.

Il nuovo iMac, in questo senso, potrebbe rappresentare per Tim Cook il "battesimo del design", se è vero che tutti i prodotti lanciati sotto la sua presidenza sono stati finora semplici aggiornamenti tecnologici, privi però di innovazioni stilistiche. Singolare che proprio un iMac esteticamente rivoluzionario, nel lontano 1998, avesse rappresentano la rinascita di Jobs al suo rientro in Apple.

Retina sui Mac. Voci di lungo corso, a margine, confermano la futura introduzione del display Retina anche su tutti i computer Apple, dall'iMac ai MacBook Pro. Una novità che permetterebbe di raddoppiare di colpo la risoluzione degli schermi usati oggi, per arrivare fino a un'ipotetica (e molto impegnativa) risoluzione di 5120x2880 pixel per il modello da 27 pollici dell'iMac. Tra gli indizi, la recente comparsa di una voce "HiDPI" nel codice del sistema operativo Mac, ma anche la presenza di icone di dimensione doppia in alcune applicazioni ufficiali.

Un destino più compatto, secondo il quotidiano taiwanese DigiTimes, sarebbe inoltre riservato ai nuovi modelli di MacBook Pro, previsti già per le prossime settimane, che potrebbero perdere il lettore DVD per ridurre dimensioni e peso della macchina.

Parallelamente, il sito inglese EletricPig riporta il possibile esordio di un MacBook Air da 15 pollici, a completare la line-up formata dalle versioni da 11 e 13 pollici. Un altro passo verso la convergenza delle due famiglie di laptop, che secondo gli analisti sono destinati a essere unificati in futuro sotto un modello unico.

L'iPhone 5 dei misteri. Riguardo al prossimo melafonino, le voci su Internet si susseguono da mesi senza sosta, pur tra molte discordanze. La novità più bramata (e già prospettata per l'iPhone 4) sarebbe quella di uno schermo più ampio, probabilmente da 4 pollici, contro i 3,5 pollici attuali. Secondo il sito specializzato iLounge, che mesi fa aveva anticipato alcune caratteristiche del "new iPad", la prossima generazione di iPhone avrà un display da 4 pollici, sarà 8 millimetri più lungo e conterà su una struttura in metallo, probabilmente in alluminio.

Riguardo lo schermo, tuttavia, le voci si contraddicono. Il quotidiano sudcoreano Maeil Business ha assicurato che iPhone 5 ne adotterà uno da 4,6 pollici, ovvero delle dimensioni del Galaxy Nexus, uno degli smartphone con il display più ampio in commercio. Il sito specializzato iMore, invece, ha rilanciato altre specifiche per il prossimo modello: schermo invariato da 3,5 pollici, compatibilità 4G LTE e nuovo connettore micro-dock, per ridurre le dimensioni del terminale.

Alcuni brevetti, inoltre, prospettano l'introduzione del riconoscimento facciale per interagire con iPhone e iPad, con la possibilità ad esempio di sbloccare il device con un sorriso, ruotare la visualizzazione inclinando la testa o persino avviare app con dei gesti della testa. Ma in quest'ultimo caso si tratta ancora di pure speculazioni.

Ad oggi, la maggior parte delle fonti prevedono un lancio del nuovo iPhone tra settembre e ottobre, come da tradizione Apple. Alcune voci dall'Estremo Oriente, al contrario, vogliono un esordio anticipato a giugno, come anche confermato dalla tv giapponese WBS dopo l'intervista a un reclutatore Foxconn, la megafabbrica cinese che si occupa dell'assemblaggio di molte tecnologie della Mela

iPad mini. "A volte ritornano" è invece il titolo ideale per il futuro iPad, riguardo al quale si torna a parlare per l'ennesima volta di un modello con schermo da 7,85 pollici, rispetto ai 9,7 della versione attuale. Lo scorso febbraio, ancora DigiTimes aveva riportato che alcuni prototipi di questo iPad mini fossero già stati inviati ad Apple dai fornitori cinesi, con il progetto di avviare una produzione di massa nella seconda metà del 2012. Obiettivo, contrastare l'assalto di Samsung e, in particolare, del Kindle Fire da 7 pollici di Amazon, già disponibile negli Stati Uniti a 199 dollari.

Al riguardo, lo stesso Steve Jobs aveva affermato nel 2010 che un iPad in formato ridotto fosse un'ipotesi impossibile: "Esistono dei limiti alla possibilità di comprimere gli elementi su schermo prima che un utente non possa più toccarli con precisione. Crediamo che uno schermo da 10 pollici sia il minimo necessario". Una dichiarazione messa in discussione qualche settimana fa da un sito specializzato, AppAdvice, secondo il quale un iPad da 7,85 pollici avrebbe gli stessi ppi (punti per pollice) di un iPhone 3GS o precedente, quindi rappresenterebbe un'ipotesi plausibile.

Ma il futuro dell'iPad non si gioca solo sulle dimensioni. Un'indiscrezione recente rilanciata dal Guardian prospetta l'uso di una tecnologia aptica per il tablet Apple, grazie alla quale gli oggetti su schermo potrebbero restituire all'utente un feedback tattile. L'anticipazione, basata su una tecnologia della società finlandese Senseg, era stata formulata in relazione all'iPad 3, ma probabilmente verrà 'riciclata' in tempo per il nuovo modello. 

Controller per giocare. Secondo il sito AnandTech, Apple sarebbe al lavoro anche su un controller fisico per iPhone e iPad (esiste persino un brevetto del lontano 2008), per supplire ai limiti dei controlli tattili usati per i suoi videogiochi. Tutto questo mentre proseguono gli sforzi politici di Cupertino per promuovere l'adozione della nano sim 3, una scheda sim di dimensioni ancora inferiori a quella adottata su iPhone 4.

Dove la stampa non arriva, arrivano le schiere di appassionati della Mela. Ad oggi, lo smartphone Apple è infatti una delle tecnologie che, nella storia di Internet, può vantare il maggior numero di prototipi 'immaginati' dagli appassionati. E non c'è dubbio che anche questo primato faccia gioco al marketing di Apple.



iTV o iPanel? La novità più attesa dai cultori della Mela riguarda tuttavia il prossimo televisore made in Cupertino. Prospettata come una tecnologia di consumo ibrida, la iTV dovrebbe assumere la forma di un televisore ad alta definizione con funzioni di computer, console per videogiochi e media hub.

Le indiscrezioni trapelate finora parlano dell'uso di comandi vocali, della piena integrazione con iCloud e della possibilità di interagire con il dispositivo attraverso iPhone e iPad. Lo stesso Jobs, in un'intervista con il suo biografo Walter Isaacson, aveva affermato di aver concepito un sistema intuitivo che avrebbe rivoluzionato il mercato. "I finally cracked it" era stato l'ambiguo "eureka" di Jobs, convinto di essere venuto a capo del dilemma.

L'analista Peter Misek ritiene che il lancio dell'iTV sia imminente – si parla dell'ultimo trimestre di quest'anno, al massimo l'inizio del 2013 – con Apple impegnata ad avviare la produzione di cinque milioni di unità di iTV tra maggio e giugno prossimi. Secondo Misek, il nuovo prodotto adotterà i pannelli Igzo di Sharp, caratterizzati da un ridotto consumo energetico e da una maggiore risoluzione, per un prezzo finale che dovrebbe attestarsi intorno ai 1.250 dollari. Il nome ufficiale, inoltre, potrebbe essere "iPanel", dato che almeno un paio di altre società avrebbero già messo sotto copyright il marchio "iTV".

Nel frattempo, Apple sta conducendo i colloqui con i principali fornitori di contenuti televisivi con l'intenzione di lanciare un proprio servizio di televisione in streaming entro la fine dell'anno. L'idea, secondo il New York Post, sarebbe quella di proporre app dedicate per ciascun canale o servizio tv, a cui abbonarsi singolarmente e da usufruire tramite Apple tv o iTV. Quel che è certo, ad ogni modo, è che ancora nessuna immagine dell'iTV è filtrata oltre le maglie della sicurezza di Cupertino. Forse perché è proprio questo che aveva capito Steve Jobs: anche sulla tecnologia si può sognare. Ed è il mistero la materia di cui sono fatti i sogni digitali.

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mercoledì 4 aprile 2012

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